Da oggi, fanno sapere dall’Ente Regione, in tutta la Puglia sono partiti i saldi invernali per
indumenti, vestiario, pelletteria ed altro, ma sono diverse le modalità di come i rivenditori si
approcciano a questo appuntamento.
“Incominciamo col dire – affermano i referenti dell’Adoc regionale e di Bari,
l’Associazione dei Consumatori pugliesi – che sono diversi i negozianti che cambiano i capi
in vetrina il giorno stesso, o la sera precedente, non consentendo, al consumatore, di
intuire se la merce esposta riporta il prezzo intero, ovvero quello indicato nei giorni
precedenti, o è stato alterato con una percentuale che poi incide nello sconto in misura
inferiore?
Per la precisione: se si è aumentato il prezzo della merce del 10%, vuol dire che il 30% di
sconto indicato in realtà è pari al 20, non al 30.
Altro metodo accertato è quello di indicare il prezzo unico, presumibilmente scontato,
senza farlo precedere da quello originale, come prevede la norma. Oppure, presentando
una vetrina “a saldi” e l’altra in tutta normalità.
Poi ci sono negozianti che da alcuni giorni hanno esposto il cartello “saldi, anche fino al
50%” significando, magari, che gli stessi sono stati praticati da tempo o agli affezionati.
Non parliamo poi degli esercizi commerciali, magari legati a marchi nazionali, i quali, fin
dai primi di dicembre, effettuano sconti “a piacere”.
“In sostanza – riferiscono all’Adoc Puglia -, si è in presenza di una babele, un
guazzabuglio, un pasticcio, o dubbi per eventuali imbrogli, così come prevede il significato
di ginepraio con il quale si è inteso indicare i saldi invernali di inizio 2022”.
“Metodi, azioni e comportamenti risaputi?” conclude la nota dell’Associazione dei
Consumatori Adoc. Questo significa che non serve più parlarne e procediamo alla loro
abolizione, lasciando ai commercianti la facoltà di procedere a delle riduzioni rese note
preventivamente, senza scambiare i capi esposti in vetrina; quindi, evidenziando e
presentando il tutto convenientemente, senza sotterfugi.

Ufficio stampa Adoc Puglia e Bari

Bari, 05.01.2022

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